sabato 10 maggio 2008

FAVOLE E LEGGENDE NELLE SACRE SCRITTURE - saggio inedito di Lorenzo Divittorio

FAVOLE E LEGGENDE NELLE SACRE SCRITTURE

Saggio inedito di Lorenzo Divittorio

Oggi circola molta informazione riguardo la religione. Troppo spesso se ne parla in termini che alimentano la fede o, al contrario, delle inutili confusioni. Per questo motivo Lorenzo Divittorio ritiene importante offrire al lettore molti elementi critici che lo portano verso un linguaggio appropriato della religione, cattolica in particolare, illustrando interrogativi e dubbi che è giusto fare al proprio Io al momento di un nuovo credo e comportamenti utili in netta contraddizione con la religione cattolica.

L’impiego del saggio, introdotto dotto il titolo di “Favole e leggende nelle Sacre Scritture”, negli ultimi anni (questo è vero) è aumentato in modo confusionario, tuttavia non è ancora sufficientemente diffusa la convinzione che si tratta di rifugiarsi nell’ateismo, che equivale in termini d’attendibilità, nell’efficacia sicurezza alla corrispettiva forza interiore.

In realtà questo saggio inedito ha la capacità di dare una serie di consigli utili per un uso razionale delle religioni e rispondere a tutte le perplessità che oggi frenano l’uso di una perfetta informazione in ambito delle Sacre Scritture, e in particolare nel settore biblico, strettamente legato al concetto che “la Bibbia è un romanzo giallo col finale alla rovescia” che si può sostenere, afferma Lorenzo Divittorio, ad un accesso consapevole “che la Bibbia è un’opera unicamente di uomini”. Una comunicazione orientata a stabilire un dialogo diretto, e basato su un rapporto di non trasparenza, affidabilità e ascolto, che attraverso la condivisione dei messaggi diffusi, renda l’umanità irresponsabile, “i quali vi hanno profuso le proprie convinzioni creando errori che si sono perpetuati con violenza fino ai nostri giorni”.

Affinché ciò sia possibile è essenziale trovare quelle verità atte a soddisfare i bisogni conoscitivi e a redimere i dubbi. Senz’altro è un prezioso trattato; ma è una mia supposizione, leggendo il saggio di Divittorio, possono comparire rivelazioni oscure dopo aver abbandonato la fede. In alcuni casi si hanno anche incertezze sul reale amore verso un Dio invisibile. Se è capitato anche a Lorenzo Divittorio lo scopo di essere un po’ stanco delle religioni, delle dottrine, per il futuro, un saggio come cintura di sicurezza, è possibile che nell’armadietto del suo animo può interagire un luogo accessibile equivalente ad un mondo più fiducioso.

Maria Grazia De Giosa

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