martedì 7 agosto 2007

La Casta


LA CASTA - Rizzoli
Gian Antonio Stella, inviato ed editorialista del Corriere della sera, da molti anni scrive di cronaca, politica e costume. Tra i suoi libri L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi ( riguarda l’argomento degli emigranti italiani), Schei (è stato a lungo inviato nel nord est) e Avanti popolo.Sergio Rizzo, responsabile della redazione economica romana del Corriere della sera, ha lavorato a Milano Finanza e al Giornale. Insieme hanno scritto La casta, un libro, un documento, un reportage, una analisi attenta e precisa sulla situazione della classe dirigente italiana.Ha venduto oltre 140.000 copie in due mesi e gli argomenti trattati sono i più dolenti, i più vergognosi che si possano pensare: tangenti, nepotismo, privilegi immotivati e sprechi di ogni genere. E’ la precisa immagine della classe politica di oggi giorno. Direi che va ben oltre l’umana immaginazione; a tratti surreale. Impossibile non essere nauseati dai dati che emergono da questo libro; impossibile non deprimersi e sentirsi impotenti.A ben guardare sono però i nostri rappresentanti, li abbiamo eletti noi, di destra, sinistra o centro che siano. Ho letto più di qualche volta che sarebbe meglio non andare a votare. Escludo che il non voto possa essere un atteggiamento maturo e consapevole di chi ha veramente desiderio di una Italia migliore. Non dimentichiamo che l’Italia è un paese in cui si legge molto poco e l’ignoranza dilaga; è un paese in cui i giovani guardano ai più furbi come modelli da seguire perché possono permettersi auto, case e perfino donne di lusso; è un paese in cui se raggiungi il massimo risultato con il minimo sforzo sei un simbolo positivo, un grande. Questo diventare “qualcuno” utilizzando scorciatoie e compromessi è qualcosa di insito nella cultura italiana, qualcosa di radicato veramente in profondità. Forse se ognuno di noi si preoccupasse della propria crescita culturale (e non intendo cultura solo nel senso di istruzione scolastica) e professionale pensando di poter meritare posizioni di prestigio conquistandole con lavoro e preparazione e senza ricorrere a cosiddetti sponsor, forse l’Italia avrebbe dei rappresentanti migliori. Forse i rappresentanti sono il riflesso, sono l’immagine dei rappresentati. Forse se, per assurdo, i ruoli si capovolgessero il risultato sarebbe identico. Basti pensare a quanti di noi, dopo essersi indignati hanno pensato che avrebbero dovuto scegliere la carriera politica…E allora perché interrogarsi sul fatto che i dipendenti debbano andare in pensione sempre più tardi, sul perché il mondo del lavoro debba essere sempre più flessibile, sul perché il desiderio di una casa per la propria famiglia sia spesso un sogno irrealizzabile, sul perché molti non riescano ad arrivare a fine mese. Potrei andare avanti a lungo tanto vasto è l’elenco.
La risposta la conosciamo già…

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