lunedì 27 agosto 2007

"S.P.T. intervista ad una rondine..." di Lidia Gandellini - Edizioni Creativa


Sulla spiaggia di un lago vedrai lo scrittore dagli occhi aspri, dal cuore gonfio. Con lo sguardo oltre le montagne sentirai la rondine raccontare di un vascello che naviga tra i mondi. Ti perderai nei suoi voli e nelle sue fiabe. Sull’oceano, con nove marinai e passeggeri di cristallo navigherai verso l’unico segreto che ognuno porta con se. Tornerai su quella spiaggia diverso perché il mio viaggio durato un anno sarà diventato tuo. Perchè forse tra le pieghe della mia storia avrai riconosciuto un pezzo della tua.

lunedì 20 agosto 2007

"I corvi" di Avirama Golan - Editrice La Giuntina


“Perché mai il corvo cammina saltellando? Una volta un corvo vide una colomba che camminava più aggraziata di tutti gli altri uccelli. Il passo della colomba lo incantò e decise in cuor suo: anch’io voglio muovermi come lei. Ma in tal modo gli dolevano le ossa. Gli uccelli lo prendevano in giro perciò il corvo, vergognoso, decise: tornerò all’andatura di prima. Ci provò, ma invano: aveva ormai dimenticato i suoi movimenti originari. Da allora saltella, perché non è capace di camminare in nessuno dei due modi”. Anche i personaggi di questo splendido romanzo ambientato in Israele, come i corvi dell’antico apologo ebraico, vivono le loro vite alla ricerca di un’armonia originaria perduta: con se stessi, con gli altri, con la natura. Un’armonia che sembra sopravvivere intatta solo nell’infanzia.

giovedì 16 agosto 2007

"Quelli che c'erano" di Delia Morea - Avagliano Editore


Ischia, 1969. In una estate assolata, mentre gli americani sbarcano sulla luna per i famosi “quattro passi” e gli idoli canori italiani come Lucio Battisti e Mina vivono le migliori affermazioni, si consuma la prima parte del romanzo Quelli che c’erano. Vania, la protagonista della storia, è una giovane diciassettenne che vive il rituale di vacanze spensierate, “dorate”, pregne di accadimenti futili che all’improvviso le cambiano la vita. La scoperta del primo amore, la delusione che ne consegue, e l’incontro fondamentale con un ragazzo che viene da lontano chiamato Gabriel, fanno emergere tutto il malessere di una giovinezza che interiormente sente la necessità di essere diversa, mentre la Storia sta cambiando e i favolosi anni Sessanta cedono il passo agli Anni di piombo. Quell’ estate resterà impressa nella mente di Vania per sempre. Ischia, 1989. Sono trascorsi vent’anni, e Vania ritorna all’isola con un passato di dolori e amarezze alle spalle. In questa seconda parte la protagonista desidera cancellare definitivamente il passato, le memorie, sciogliere i lacci che la legano a Ischia. Però voci e volti ritornano, in ricordi talvolta sommessi e dolorosi. Alcune persone sono scomparse, come Gabriel, l’amico che rappresenta la coscienza, l’idealità; altre ritornano e l’accompagnano in un viaggio ideale all’interno di sé.

martedì 7 agosto 2007

La Casta


LA CASTA - Rizzoli
Gian Antonio Stella, inviato ed editorialista del Corriere della sera, da molti anni scrive di cronaca, politica e costume. Tra i suoi libri L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi ( riguarda l’argomento degli emigranti italiani), Schei (è stato a lungo inviato nel nord est) e Avanti popolo.Sergio Rizzo, responsabile della redazione economica romana del Corriere della sera, ha lavorato a Milano Finanza e al Giornale. Insieme hanno scritto La casta, un libro, un documento, un reportage, una analisi attenta e precisa sulla situazione della classe dirigente italiana.Ha venduto oltre 140.000 copie in due mesi e gli argomenti trattati sono i più dolenti, i più vergognosi che si possano pensare: tangenti, nepotismo, privilegi immotivati e sprechi di ogni genere. E’ la precisa immagine della classe politica di oggi giorno. Direi che va ben oltre l’umana immaginazione; a tratti surreale. Impossibile non essere nauseati dai dati che emergono da questo libro; impossibile non deprimersi e sentirsi impotenti.A ben guardare sono però i nostri rappresentanti, li abbiamo eletti noi, di destra, sinistra o centro che siano. Ho letto più di qualche volta che sarebbe meglio non andare a votare. Escludo che il non voto possa essere un atteggiamento maturo e consapevole di chi ha veramente desiderio di una Italia migliore. Non dimentichiamo che l’Italia è un paese in cui si legge molto poco e l’ignoranza dilaga; è un paese in cui i giovani guardano ai più furbi come modelli da seguire perché possono permettersi auto, case e perfino donne di lusso; è un paese in cui se raggiungi il massimo risultato con il minimo sforzo sei un simbolo positivo, un grande. Questo diventare “qualcuno” utilizzando scorciatoie e compromessi è qualcosa di insito nella cultura italiana, qualcosa di radicato veramente in profondità. Forse se ognuno di noi si preoccupasse della propria crescita culturale (e non intendo cultura solo nel senso di istruzione scolastica) e professionale pensando di poter meritare posizioni di prestigio conquistandole con lavoro e preparazione e senza ricorrere a cosiddetti sponsor, forse l’Italia avrebbe dei rappresentanti migliori. Forse i rappresentanti sono il riflesso, sono l’immagine dei rappresentati. Forse se, per assurdo, i ruoli si capovolgessero il risultato sarebbe identico. Basti pensare a quanti di noi, dopo essersi indignati hanno pensato che avrebbero dovuto scegliere la carriera politica…E allora perché interrogarsi sul fatto che i dipendenti debbano andare in pensione sempre più tardi, sul perché il mondo del lavoro debba essere sempre più flessibile, sul perché il desiderio di una casa per la propria famiglia sia spesso un sogno irrealizzabile, sul perché molti non riescano ad arrivare a fine mese. Potrei andare avanti a lungo tanto vasto è l’elenco.
La risposta la conosciamo già…